L’intervista – A Daniel Ciofani.
Ci ha messo lo zampino due volte di seguito, regalando alla sua squadra sei punti fondamentali per continuare a sperare nella salvezza. Si parla ovviamente di Daniel Ciofani, capitano giallazzurro, che ieri pomeriggio è stato ospite negli studi di Radio Day nel corso di Passione Frosinone. Il bomber di Cerchio, al suo quinto centro stagionale, ha fatto il punto sulla stagione che sta per volgere al termine.
<Sto bene. Sono passato dalla traversa colpita contro la Spal ad aver segnato due gol in mezz’ora, perché tanto ho giocato nelle ultime due partite. Quindi va molto bene, ma soprattutto perché abbiamo conquistato due vittorie importanti: una rocambolesca e abbastanza indiavolata contro il Parma e l’altra molto difficile contro la Fiorentina>.
Tornando al rigore contro il Parma, cosa hai pensato in quei dieci minuti?
<Ho fatto di tutto. Ho fatto una preghiera, ho pensato ad Oliver, ho pensato ad un tifoso che mi aveva consigliato come tirare un rigore che mi ha consigliato di cambiare angolo perché ormai sanno tutti come batto i penalty (ride, ndc)>.
Dopo queste due vittorie, cosa deve accadere nelle ultime sette gare?
<Come ho già detto, dobbiamo vivere la Serie A come un sogno e dobbiamo continuare a godercela fino alla fine con la spensieratezza di un bambino. Quando mi sveglio la mattina e prendo in braccio Oliver spero di poter affrontare la giornata come fa lui, con la fiducia in me che lo prendo in braccio e l’allegria di vedere cose nuove. La Serie A non è la regola, è l’eccezione. E se la vivi così riesci anche ad ottenere risultati e nelle ultime due partite ci siamo riusciti. Poi bisogna essere anche fortunati, perché due minuti prima del mio gol Chiesa ha colpito un palo con una giocata incredibile>.
Le tue dichiarazioni dopo Firenze hanno fatto parlare, vuoi chiarirle ai nostri microfoni?
<Mi aspettavo questo tipo di domanda e rispondo con lo stesso sorriso con il quale a Firenze ho detto che mi sarebbe piaciuto mandare a quel paese tante persone. Tante persone, non ho detto “tifosi”. Perché i tifosi ci sostengono, invece le persone che ruotano attorno alla squadra nei momenti di difficoltà e che offendono i giocatori per me devono andare a quel paese. E lo faccio sempre per proteggere la squadra, mai per una cosa personale. Sono un professionista, pagato per accettare le critiche, non gli insulti e quindi se qualche tifoso si è sentito offeso lungi da me, anzi, stavo cercando di proteggere coloro che ci incitano e che vogliono il bene del Frosinone>.
A gennaio hai pensato di andare via da Frosinone?
<Sì, mi è passato per la testa perché vedevo il mio nome accostato ad altre squadre sui giornali e quando questo accade non è mai per un’invenzione. Probabilmente qualcuno ha pensato di poter fare a meno di Ciofani e ci può anche stare perché noi giocatori siamo come gli Iphone, dopo un po’ diventiamo vecchi, anche se non è il mio modo di pensare. La cosa più intelligente da fare, a due giorni dalla fine del mercato, è stata quella di chiamare il Presidente e lui mi ha detto “Tu non ti muovi da qui”, fine della storia>.
Domenica sera arriva l’Inter, che partita sarà?
<Mi viene da pensare alla partita di tre anni fa, nella quale avremmo meritato sicuramente qualcosa in più. I nerazzurri sono forti, noi dobbiamo continuare sulle ali dell’entusiasmo e della spensieratezza. Ci deve essere un pensiero positivo, la parola d’ordine è “sogno” noi dobbiamo cullarlo>.