Calcio – Intervista ad Alessandro Padovani, allenatore-giocatore del Ceccano.
“Serve un ultimo sforzo per arrivare alla meta”
Un pensiero speciale per la scomparsa di Roberto Testa. Alla ripresa impegno interno con il temibile Atletico Pofi e poi difficile trasferta a Tecchiena: “Due gare che potrebbero decidere il nostro campionato”
CECCANO – Alla sua prima esperienza da alenatore può ritenersi estremamente soddisfatto Alessandro Padovani, anche giocatore del Ceccano, capolista solitario nel girone I del campionato di Prima categoria. A quattro giornate dal termine i rossoblu vantano 68 punti (miglior classifica di tutti e nove i gironi), con cinque lunghezze di vantaggio sullo Sporting Pontecorvo, frutto di 22 vittorie, 2 pareggi e appena due sconfitte con Colli Lalucca e l’attuale vice capolista, 69 reti realizzate e appena 14 subite. “Stiamo rispettando in pieno i programmi della vigilia – esordisce Alessandro Padovani – Occorre tener presente che questa squadra è composta in gran parte da giocatori locali ed è stata allestita in estate con tantissimi volti nuovi. Si è quindi lavorato inizialmente sull’amalgama del gruppo e diventare prima possibile squadra. Ci siamo riusciti in pieno proprio perché avevamo l’obiettivo di puntare sulla vittoria del campionato. Tutto questo nonostante il fatto che a dicembre qualche giocatore sia andato via e quindi siamo stati qualche volta in emergenza. Ha prevalso però lo spirito di gruppo”.
Determinante anche l’apporto di giocatori di una certa esperienza e dal tasso tecnico da categoria superiore? “Rappresenta sicuramente un valore aggiunto perché giocatori come Tiberia, Natalizi, Bruni, i due Carlini, Colafrancesco, Tarquini, Filippi e il sottoscritto possono dare sempre quel qualcosa in più sia in termini di esperienza che di consigli e guida per i giovani. Anche in quest’ottica mi ritengo estremamente soddisfatto”.
In questo momento cruciale della stagione cosa deve temere maggiormente il Ceccano? “Pensare che si sia arrivati vincitori alla meta, perché non è così. Guai a farsi prendere dall’euforia. Occorre concentrarsi su ogni singola partita, fin quando la matematica non emette il suo verdetto.”
Alla ripresa, dopo la sosta di due settimane, ospiterete l’Atletico Pofi e, la domenica successiva, trasferta a Tecchiena. Si può affermare che queste due gare rappresentino l’ultimo ostacolo per il successo finale? “In linea di massima direi di sì. Però, fin quando la matematica non riserva certezze, occorre restare concentrati e determinati. Nell’immediato ci sarà l’impegno interno con l’Atletico Pofi, una formazione da tenere nella massima considerazione, vista la sua classifica, composta da giocatori giovani e molto validi. E poi è allenata da Damiano Valenti, un tecnico molto bravo e preparato. Ci vorrà un Ceccano al massimo per conquistare i tre punti”.
Infine un pensiero va anche alla tifoseria e a Roberto Testa, una delle “bandiere” rossoblu, scomparso lunedì scorso? “Proprio perché mancano solo quattro giornate al termine del campionato c’è bisogno del sostegno dei nostri tifosi, non solo quelli più passionali della Curva Nord. In questo momento occorre pensare al presente più al futuro. E il nostro presente si chiama prima posizione in classifica, che va difesa e conservata fino al fischio finale per il salto in Promozione. Il giorno dopo si penserà a futuro. E poi il mio pensiero non può non può non andare all’amico fraterno Robertino (Testa ndc) – conclude Alessandro Padovani – Ci ha lasciato un grande uomo, oltre che un ottimo calciatore il quale ha dato lustro e prestigio al Ceccano calcio, allenato anche dal mio compianto papà Giovanni. Quando ha smesso di giocare è stato spesso presente allo stadio a sostenere i colori rossoblu. A nome della squadra e mio personale sono vicino alla sua famiglia, in particolare alla mamma Anna e ai figli”. Infine, come detto, alla ripresa del campionato domenica prossima, il Ceccano ospiterà l’Atletico Pofi. Venerdì i rossoblu hanno affrontato e battuto 3-2 in amichevole il Città Monte San Giovanni Campano grazie alle reti di Alessio Carlini, Tarquini e Tiberia.
Tommaso Cappella-Ufficio Stampa