Ciclismo – Le tappe Venete del Giro d’Italia 2020.
Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia con il Trofeo senza Fine, insieme a Paolo Bellino, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sport, Mauro Vegni, Direttore del Giro d’Italia e i rappresentati dei Comitati delle Tappe Venete
Paolo Bellino e Mauro Vegni, insieme ai vincitori della Corsa Rosa 1990, 2000 e 2010: Gianni Bugno, Stefano Garzelli e Ivan Basso, hanno discusso sul valore e sul significato della Maglia Rosa.
LE TAPPE
Cervia – Monselice
Tappa di pianura con finale col botto. Dopo quasi 160 km costantemente in pianura per raggiungere la cittadina euganea si affrontano due impegnative salite dei Colli Euganei: il Roccolo (un classico del Giro del Veneto) 4 km con inizio e fine durissimi (tra il 18 e il 20%) e quindi il Muro di Calaone con 2 km che in diversi punti toccano il 18%. Segue un’ampia discesa su Este e breve tratto pianeggiante fino all’arrivo.
Bassano del Grappa – Madonna di Campiglio
DICHIARAZIONI
Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha dichiarato: “Ci siamo, il Veneto torna a vestirsi di Rosa. Con rinnovato entusiasmo e con la tradizionale passione per lo sport del pedale. E sarà un Giro d’Italia frizzante, in ogni senso: per l’entusiasmo che accompagnerà sulle strade della regione atleti, carovana e organizzatori, per la chicca della crono Conegliano-Valdobbiadene nel cuore delle colline del Prosecco Patrimonio Universale dell’Unesco, per il botto che potrebbe uscire dalla Cervia-Monselice, per il fascino di Bassano del Grappa, “capitale” degli alpini, che darà il via a una delle tappe alpine per antonomasia, con arrivo a Madonna di Campiglio. Ci sarà pane per tutti i denti: per i velocisti a Monselice se sapranno passare indenni due trappole come il Roccolo e il muro di Calaone; per i passisti-scalatori tra Conegliano e Valdobbiadene: saliscendi su colline di bellezza universale con l’insidia del tremendo Muro di Cà del Poggio, capace, in certe condizioni, di fare vittime illustri, perché in quei pochi chilometri puoi perdere tempo prezioso nell’economia della classifica generale. Per gli scalatori che, partendo da Bassano, andranno verso le Dolomiti, altro Patrimonio Universale dell’Unesco che abbraccia il Giro d’Italia. Così come lo abbracciamo tutti noi veneti, grati agli organizzatori e al direttore Mauro Vegni per questo nuovo capitolo della never ending story d’amore tra il Veneto e il ciclismo”.
“Veronafiere ha una forte esperienza di organizzatore di eventi passion driven e con CosmoBike 2020 possiamo dire a buon diritto di aver reso Verona la capitale della bici, con un appuntamento che apre la stagione ciclistica con i suoi protagonisti e offre tutti gli aspetti legati alle due ruote: sport, ebike, turismo, mobilità, sicurezza” – sottolinea il Direttore Generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani. “Un evento green, giovane e social che abbiamo lanciato nel nuovo format nel febbraio dello scorso anno e già da questa edizione stiamo raccogliendo i frutti con la presenza di tutti i principali brand del settore. Nel giugno 2019 abbiamo avuto anche l’onore di ospitare l’ultima tappa a cronometro del Giro d’Italia, mentre durante i due giorni di CosmoBike Show teniamo a battesimo le tappe venete della competizione più amata dai tifosi, non solo italiani”
Paolo Bellino, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sport ha dichiarato: “Il Giro d’Italia è per il gruppo RCS un evento in continua crescita e che vogliamo sviluppare anno dopo anno. Veneto per il ciclismo vuol dire alta fedeltà alla Corsa Rosa ed eccellenza internazionale. Tanti dei nostri partner vengono da questa regione che da sempre dà lustro al nostro Paese. Anche quest’anno avremo quasi 200 televisioni collegate nei 5 continenti che ci permetteranno di raggiungere una audience potenziale di oltre 800 milioni di persone. Verranno trasmesse immagini di altissima qualità, focalizzate sia sulla parte sportiva che su quella paesaggistica, artistica e culturale che sono le eccellenze d’Italia”.
Il Direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni ha sottolineato come “Il rapporto della Corsa Rosa con il Veneto è storico e risale agli albori. Quest’anno il rapporto con la Regione Veneto si è consolidato ancora una volta. L’arrivo a Monselice con un finale durissimo, la spettacolare cronometro del Prosecco Superiore tra Conegliano e Valdobbiadene e la partenza da Bassano del Grappa saranno alcuni momenti chiave del Giro 103. Sono certo che sarà una grande festa dello sport e del ciclismo in particolare, nella Regione che ha il numero di appassionati e praticanti più alto d’Italia”.