Pensieri&Parole – Aspettando Forma e… Campbell.

Pensieri & Parole

Di Alessandro Biagi

Che il Frosinone si dovesse preparare ad un inizio di campionato in salita era più che scontato. Il 4-0 subito, nel quale il migliore in campo è stato il portiere non ha bisogno di commenti, se non il fatto che gli alibi a favore dei giallazzurri erano e rimangono molti. Affrontare l’Atalanta oggi equivaleva ad affrontare uno squadrone al pari delle grandi ed il risultato lo ha dimostrato. Ora bisogna voltare pagina ed aspettare il verdetto della partita contro il Bologna. Si giocherà sul neutro dell’Olimpico Grande Torino, silenziato dalle porte che rimarranno chiuse al pubblico, contro una squadra ferita come e più del Frosinone dal ko casalingo nel debutto stagionale contro la Spal. In una settimana in casa gialloblù non si saranno certo fatti i miracoli e sarà difficile veder giocare i canarini a mo di metronomo. I giallazzurri a Bergamo sono apparsi intimoriti, timidi nel proporre il gioco, dando la sensazione che la palla quasi scottasse tra i loro piedi. Logica conseguenza di un ritardo di preparazione e di conoscenza tra di loro che potrà colmarsi solo tra qualche settimana. Inutile farsi illusioni sui tempi. Se è certo che il Bologna attuale non è l’Atalanta, di fronte gli uomini di Longo si troveranno però una squadra importante, con un attacco di peso. Anche se difficilmente Destro, il giocatore più atteso, potrà essere nell’undici iniziale, la coppia Falcinelli-Palacio richiederà alla difesa frusinate una prestazione molto più attenta di quella a tratti sonnacchiosa vista a Bergamo. In attacco poi ci vorrà maggior concretezza ed incisività e soprattutto dovrà arrivare qualche pallone in più giocabile. Ci si aspetta che Perica dimostri che l’Udinese ha sbagliato a sbarazzarsene. Ma soprattutto in casa Frosinone si aspetta quello che in molti hanno definito il colpo del mercato giallazzurro, Joel Campbell. In realtà una scommessa, dopo la stagione tormentata dagli infortuni vissuta al Betis. Una scommessa ponderata però, perché il giocatore costaricano è in cerca di un definitivo rilancio nell’olimpo del calcio, cosa che a 26 anni è sicuramente possibile, soprattutto quando si è di fronte ad un talento naturale come il suo.