Il Personaggio – Ilaria Tersigni si racconta…
- Come e quando nasce la tua passione per questo sport?
Ho iniziato a vivere nel mondo della corsa che ero piccolissima, seguivo i miei genitori atleti in giro per l’italia che conquistavano i titoli italiani Master di atletica e non vedevo l’ora di poter seguire le loro orme perciò fin da subito ho iniziato ad amare lo sport, la corsa e le gare. Mia madre è stata la mia prima allenatrice ed ero iscritta alla società di atletica fondata da mio padre: Atletica Castello Sora.
- Il tuo percorso da atleta è stato caratterizzato da un’interruzione durante il periodo dell’adolescenza: cosa ti ha spinto, anni più tardi, a ricominciare?
Il mio ritorno alla corsa qualche anno dopo ha visto una passione del tutto diversa e molto più forte perché era nata in me senza condizionamento alcuno. Avevo deciso di rimettermi in gioco, volevo movimentare la mia vita ed avere nuovi obiettivi. Sapevo di dover ripartire da zero e che la strada era tutta in salita ma questo non mi scoraggiava affatto, anzi mi accendeva emozioni e stimoli che non avevo da tempo. Ripresi a correre il giorno di Natale, e da quel giorno niente mi ha mai più fermato.
- Un bilancio della tua carriera: la soddisfazione più grande e la delusione più amara.
Il 2018 è stato un anno pieno di soddisfazioni per me, forse quello che mi ha regalato i traguardi più significativ: due titoli regionali sia nei cross che nei 10000 in pista, la seconda vittoria consecutiva alla Maratona di Ibiza, e finalmente il mio primo 37’24 nella 10km di Valencia, prima italiana in una gara con 14000 partecipanti. Io non solo ho due lavori, ma studio e viaggio molto, e questi risultati per me che non sono affatto un’atleta a tempo pieno, sono dei traguardi davvero grandi e mi dispiace solo di non aver più tempo per potermi allenare meglio. La delusione più amara l’ho vissuta qualche mese fa: insieme al mio allenatore Fabrizio Adamo avevamo lavorato duramente per mesi per poter costruire un record personale sui 5000m in occasione del campionato regionale. Ero preparata ed allenatissima per potercela fare, si preannunciavano temperature ottimali per gareggiare e avversarie che mi avrebbero aiutato a incalzare il ritmo gara, ero sicura di poter fare il mio record personale. Purtroppo il giorno prima della gara ho avuto una brutta influenza che mi ha tenuto fuori dai giochi per un mese avendo preso antibiotici che mi hanno pesantemente debilitato. Una seconda occasione c’è stata ai Campionati Italiani di Sulmona, ma avendo perso un mese di allenamento e con il caldo di quel giorno non ho potuto aspettarmi il personale che avrei voluto, anche se nonostante tutto l’ho sfiorato di un soffio arrivando quinta assoluta.
- L’estate sta finendo e settembre, per tutti, è il mese dei nuovi obiettivi e delle nuove sfide. Tu nei hai?
Il mio obiettivo ora sono i Campionati Italiani di cross a marzo, ma nel frattempo ho altre gare importanti da correre, come la 10km di Valencia il 2 dicembre e la 12 km di Ibiza (che corro ogni anno grazie al mio sponsor Travelmarathon) e forse la 10km di Losanna alla quale sono stata invitata in seguito alla buona prestazione dello scorso anno.
- Sei soddisfatta del modo in cui la nostra provincia valorizza il tuo sport? Pensi si possa migliorare in qualcosa?
Sono fortunata ad avere a Sora, la mia città, una pista di atletica, anche se purtroppo non è in ottime condizioni. Vado spesso ad allenarmi a Frosinone dove la pista è molto più nuova e la struttura è interamente dedicata solo a questo sport. Prima la corsa era uno sport praticato da una piccola minoranza mentre ora sempre più persone corrono soprattutto le lunghe distanze ed a livello amatoriale allenandosi nelle strade spesso trafficate della città. La presenza di strutture nuove ed attrezzate, di allenatori, tecnici e scuole di atletica non solo nelle grandi città ma anche nelle piccole realtà di provincia dirotterebbe molti giovani verso un approccio più agonistico a questo sport che purtroppo sta diventando sempre più amatoriale ma che avrebbe davvero bisogno di un ricambio generazionale di qualità.
- Tre motivi per cui chi non pratica la corsa dovrebbe iniziare a farlo
La corsa è uno sport individuale che necessita di attrezzatura semplice ed economica rispetto ad altri, e non ha grossi vincoli di orario perciò per chiunque abbia uno stile di vita frenetico e con orari particolarmente difficili da incastrare, qualunque orario è buono per uscire e correre. È uno sport che si pratica all’aperto e ti aiuta molto a vincere le avversità meteorologiche, temprandoti il corpo e il carattere. Di sicuro una persona che corre o pratica un qualsiasi sport ha un fisico ed una salute migliore, praticare attività fisica con regolarità infatti ti porta naturalmente ad assumere abitudini alimentari più sane, ad evitare gli eccessi e le cattive abitudini, a non trascurarti mai anche al livello medico, a rispettare il proprio corpo molto di più ed aiuta a incanalare lo stress della quotidianità verso obiettivi che caricano di energia positiva. Inoltre un altro aspetto da non sottovalutare è che tutti gli sport sia di squadra che individuali ti permettono di conoscere molte persone nuove, da quando corro ho avuto la possibilità di trovare molti nuovi amici alcuni dei quali sono diventati parte della mia vita e della mia famiglia.