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Motori – MOTOR DAY prima puntata stagione 2020.

MARCO FOLIGNATI, UN CIOCIARO DOC ALLA PARIGI-DAKAR DEI TEMPI EROICI

Ospite di RadioDay l’unico ciociaro ad aver preso parte alla Dakar, protagonista di tre edizioni dal 1982

folignati-frLa Dakar, quella moderna si è appena conclusa in Arabia Saudita, pagando il suo tributo di sangue con la morte del motociclista portoghese Concalves. In pochi fino ad oggi sapevano che questa affascinante competizione, nei suoi tempi eroici vide come protagonista un appassionato centauro ciociaro, Marco Folignati che, all’epoca trent’enne prese parte nel 1982 prima e poi anche alle successive due edizioni della Dakar. Folignati è stato ospite nella trasmissione motoristica di Alessandro Biagi, in onda sulle frequenze ed i social di radio Day ed in TV, sul digitale terrestre di TU Day. E’ stato un incontro emozionante, con Folignati che ha raccontato la storia e gli aneddoti delle sue tre Parigi-Dakar. “All’epoca mi dilettavo in qualche gara di motocross sul vicino impianto di Ripi e non potei non innamorarmi di questa gara che stava entrando nel cuore di tutti gli appassionati” ha spiegato Folignati. “Acquistai a prezzo di costo una Yamaha XT 550 dall’allora concessionario di Frosinone, Gallo, la preparai nel garage di un meccanico storico del capoluogo, come Gigino Monteleone e partii per Parigi per iniziare questa avventura. Arrivai fino in Mali dopo aver attraversato il deserto del Teneré, ma li, forse per troppa foga ed inesperienza, incappai in una caduta. Ripresi conoscenza che avevo già il braccio ingessato e non mi rimase che tornare a casa”. Intanto i ragazzi dello struscio di Frosinone avevano preso a familiarizzare con la moto di Marco, sporca ancora di sabbia, parcheggiata su Corso della Repubblica di fronte la pizzeria del padre, il celebre “Rusticone”. Marco volle riprovarci: “Nel 1983 presi una Morini, entrando a far parte di un team. Purtroppo quell’anno fui subissato di problemi. Prima con il serbatoio che perdeva benzina”. E su questo episodio Folignati ha raccontato un aneddoto incredibile agli ascoltatori di Radio Day e TU Day: “Affrontai la tappa più difficile, quella che attraversava il deserto del Teneré, da Dirkou ad Agadez con il mi serbatoio che perdeva benzina e nel bel mezzo di una tempesta di sabbia. Quell’anno – spiega Folignati mentre mostra la targa ufficiale e la pettorina di quella edizione, ancora intrise di sabbia -, si perdettero nel deserto una quarantina di piloti che seguirono le indicazioni sbagliate di un gendarme del posto. Io tornai indietro ma ogni tanto mi dovevo fermare per chiedere benzina ai piloti rimasti fermi lungo il tragitto per vari problemi. Arrivai al traguardo alle due di notte, navigando nel deserto per molte ore solo con la luce del mio faro e quella delle stelle. Ricordo che, visto il ritardo, a Frosinone arrivò la notizia che ero tra i dispersi”. Continuasti il giorno dopo: “Si ma feci poca strada perché si ruppe la cinghia di trasmissione. Peccato perché mancava oramai poco a Dakar”. Capitale del Senegal che raggiungesti l’anno successivo: “Nel 1984, con una Yamaha della Belgarda ebbi un problema tecnico subito in Algeria, non feci in tempo a ripararla per ripartire il giorno dopo e, così, con un mio collega, decidemmo di continuare la gara fuori classifica e, dopo aver percorso circa 12000 chilometri, da Parigi arrivammo finalmente a Dakar”. Raggiunto il sogno, chiudesti li la tua avventura con la Dakar, ma non con l’Africa. “Sono tornato diverse altre volte in Africa ed anzi, sto per trasferirmi proprio in Tunisia, dove voglio collaborare ad un progetto turistico destinato a far apprezzare le bellezze di quel paese agli amanti delle due ruote elettriche”. In bocca al lupo a Marco Folignati, un eroe ciociaro di altri tempi.

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