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Pallanuoto – R.N. Frosinone, Spinelli: “Mi manca il contatto coi miei ragazzi”.

Da qualche giorno la Federazione Italiana Nuoto ha decretato lo stop definitivo ai campionati di serie A1, A2 e B maschili e femminili. Finisce, quindi, anche la stagione della prima squadra de L’Automotive Rari Nantes Frosinone, proiettata già alla programmazione della prossima annata. Spiragli di speranza, invece, per le categorie giovanili. Di questo, e molto altro, abbiamo parlato con l’allenatore e responsabile tecnico dei gialloblù Fabrizio Spinelli.

Per uno come te che vive il bordovasca tutto il giorno, quanto è difficile stare lontano dallo Stadio del Nuoto di Frosinone? Sei un’istituzione dell’impianto dopo tanti anni di lavoro lì.

Lo Stadio del Nuoto di Frosinone, prima del confinamento, era la mia seconda casa. Passavo lì la maggior parte dell’attività lavorativa, dall’apertura alla chiusura dell’impianto. È difficile stargli lontano come può esserlo stare distante dagli affetti più cari.

Quanto ti manca il contatto con i ragazzi delle giovanili e quelli della serie B? E cosa ti danno di diverso, dal punto di vista umano, queste due categorie?

Il contatto con tutti i ragazzi mi manca moltissimo. Abituato a vederli quasi quotidianamente, mi risulta molto strano non vederli in acqua, rimproverarli o scherzare con loro. Con i ragazzi delle giovanili il rapporto è ormai molto forte. La maggior parte di loro la conosco da sei anni. Oltre ad allenare il fisico e la mente per giocare a pallanuoto, bisogna cercare di educare e allenare il senso di responsabilità, la propensione al sacrificio e, soprattutto, il senso del dovere. Contribuire in maniera sensibile al loro percorso formativo, questo è quello cerco a livello umano nell’allenare un gruppo delle giovanili.

Con la prima squadra il discorso è un po’ diverso. Ti trovi ad allenare atleti già maturi e cerchi di indirizzare gli sforzi sulla comunione d’intenti, sul senso di appartenenza e sul concetto che il bene primario è il risultato della squadra. Si è interrotta la seconda stagione di questa mia nuova esperienza e mi dispiace molto perché stavo crescendo tanto, potendo confrontarmi giornalmente sia con i giocatori che con Massimo Giordani e Fabio Sarti, che mi danno veramente un supporto enorme.

Veniamo all’attualità. La FIN ha recentemente annunciato la definitiva chiusura dei campionati di A1, A2, e B maschili e femminili. Come hai preso la notizia?

Mi aspettavo l’annullamento dei campionati ma ipotizzavo che si aspettasse la fine di maggio per una decisione definitiva. O, magari, anche un po’ più di tempo. Dispiace molto, perché sia i ragazzi che io tenevamo tanto a concludere la stagione.

Sulle categorie giovanili, invece, c’è ancora incertezza e un velo di speranza. Pensi che davvero si potrà riprendere a giocare durante l’estate?

Sarei sicuramente felice di concludere i campionati giovanili, anche perché vorrebbe dire riaprire le piscine. Questo è il problema principale: la riapertura degli impianti in sicurezza. Se fosse possibile, dare un estate di sfogo fisico e mentale ai nostri atleti sarebbe molto utile.

Tornando ai senior, il campionato di serie B procedeva come da pronostico. Dopo sei giornate, la R.N. Frosinone viaggiava imbattuta a 14 punti, meno 2 dal primo posto. C’è rammarico per un campionato che tutti avevamo immaginato con un finale diverso?

Sì, lo dicevo prima. Avevamo cominciato il campionato nel migliore dei modi. Più a livello di risultati che per gioco espresso. Proprio mentre stavamo trovando la condizione e gli automatismi giusti, siamo stati costretti a fermarci. C’è sicuramente rammarico, ma d’altronde non siamo potuti essere padroni del nostro destino in questo caso.

Come pensi che potrà ripartire la pallanuoto nella prossima stagione? Saresti favorevole al blocco dei campionati giovanili per non far perdere un anno ai ragazzi?

Sarò banale, forse, ma si deve ripartire dagli investimenti, da chi mette in questo sport passione, sacrificio e denaro. L’esempio è proprio il presidente Russo che, come tanti altri presidenti, ognuno con le proprie possibilità, cerca da anni di portare in alto uno sport in cui siamo campioni del mondo. Si deve ripartire dalle sponsorizzazioni e dalla vicinanza del territorio, non solo a parole ma con fatti concreti. Sono i soliti discorsi che si fanno ogni stagione, solo che adesso valgono di più. Questa pandemia non ha creato dal nulla i problemi, nella pallanuoto così come negli altri settori: li ha solo resi più visibili.

Per il blocco dei campionati giovanili sono molto favorevole. Con la creazione di U12, U14, U16 e U18 si aumenterebbero le categorie, dando la possibilità di competere a livello agonistico ad una fascia d’età (gli U12) che è proprio nella fase in cui si passa dal giocare per divertimento a una prima competizione.

Sarebbe utile la creazione di seconde squadre iscritte in campionati senior (serie C o D) al posto o in affiancamento all’U20? Potrebbero trovarci spazio tanti ragazzi non pronti al salto in prima squadra o i giovanissimi, per fare esperienza.

Sicuramente. Ormai i campionati U20, in particolare quelli di seconda fascia, credo che lascino il tempo che trovano. Dare la possibilità a chi merita o a chi ha completato l’iter giovanile di cimentarsi in un campionato senior penso sia molto più utile.

Da uomo di vasca, quanto sarà difficile e importante far ripartire al più presto l’attività di base? Come potremo tornare tutti in piscina?

Ci stiamo abituando ad un nuovo modo di vivere. Quindi ci si dovrà adattare ad un nuovo modo di insegnare l’attività di base, siamo pronti. Farla ripartire è di fondamentale importanza per tutto il settore nuoto, principalmente per la sopravvivenza degli impianti. Per ora, però, si naviga a vista: speriamo di vedere terra il prima possibile e di tornare a urlare dal bordovasca.

Andrea Esposito

Addetto stampa R.N. Frosinone

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